La misura "Resto al Sud"

Resto al Sud è la misura gestita dall’Agenzia per lo sviluppo INVITALIA ed è finalizzata alla creazione e allo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche, Umbria). L’incentivo è destinato a chi ha un’età compresa tra i 18 e i 55 anni, mentre per i 24 Comuni compresi nelle aree del cratere sismico del Centro Italia nei quali più del 50% degli edifici è stato dichiarato inagibile non ci sono limiti di età.

La misura finanzia l’avvio di attività produttive nei seguenti settori: industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, la fornitura di servizi alle imprese e alle persone, il turismo e il commercio.

Dal 2020 sono finanziabili (grazie ad una proposta del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati) le attività libero professionali svolte in forma individuale e come società tra professionisti (STP).

Può presentare la domanda:

  • chi nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda non risulta titolare di partita IVA

  • chi, pur titolare di partita IVA nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda, non l’ha mai movimentata

  • chi, pur titolare di partita IVA nei 12 mesi precedenti alla presentazione della domanda, l’ha movimentata ma per attività associata a un codice ATECO non identico fino alla 3a cifra di classificazione Per le società tra professionisti è ammessa la presenza di soggetti senza i requisiti per massimo 1/3 della compagine sociale.
Sono invece escluse le attività agricole (che rientrano nella competenza di ISMEA).

Resto al Sud copre fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50.000 euro per ogni richiedente, che può arrivare fino a 200.000 euro nel caso di società composte da quattro soci.

Per le sole imprese esercitate in forma individuale, con un solo soggetto proponente, il finanziamento massimo è stato elevato a 60.000 euro.

A supporto del fabbisogno di circolante, è previsto un ulteriore contributo a fondo perduto:
  • 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale
  • fino a un massimo di 40.000 euro per le società
Il contributo viene erogato al completamento del programma di spesa, contestualmente al saldo dei contributi concessi.

Possono essere finanziate le seguenti spese:
  • ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
  • macchinari, impianti e attrezzature nuovi
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione
  • spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) – massimo 20% del programma di spesa
Non sono invece ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.

Le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili e, a partire dal 19 luglio 2020, sono cosi composte:
  • 50% di contributo a fondo perduto
  • 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di INVITALIA.
La parte del finanziamento non a fondo perduto deve essere restituita in 8 anni, di cui i primi due di pre-ammortamento.

Per qualunque necessità di approfondimento o di supporto per la presentazione di una domanda di finanziamento, è possibile contattare i referenti del Collegio Nazionale i cui recapiti sono disponibili al seguente link http://www.agrotecnici.it/rete_resto_al_sud.htm.